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venerdì 29 ottobre 2010

BERLUSCONI, NUNTEREGGAE PIU' (un ricordo di Rino)


Il 29 Ottobre del 1950 nasce una persona che ha segnato la storia della musica italiana. Il suo nome era Salvatore Antonio Gaetano, semplicemente Rino. Oggi sembra essere oggetto di una lettura malsana delle sua figura e dei suoi testi: prima sfruttando le sue immagini e le sue canzoni economicamente (ricordo ancora la giusta polemica nata dal remix della canzone “ma il cielo è sempre più” di Dj Molella ) e politicamente (scandaloso vedere il bel faccione di Rino stampato sui manifesti di Casa Pound). Allora è meglio parlare di come era veramente il pensiero di Rino: lui era un cantante antisistema, probabilmente perché ha vissuto in un contesto popolare sia a Crotone e sia a Roma. Questo fa entrare nell’anima delle sue canzoni due caratteristiche fondamentali per il suo successo:
1) la realtà nelle sue canzoni è sempre presente: le sue canzoni parlano di una Italia dove c’è la gente che “suda il salario”, che “vive in baracca”, un mondo di sfruttati, repressi, calpestati e odiati;
2) l’ironia come denuncia sociale: per rovesciare lo stato di cose, Rino Gaetano utilizza l’arma ironica perché “L’italia è il paese più divertente al mondo” dove troviamo, citando un suo pezzo, “ministri puliti, buffoni di corte, ladri di polli”, dove il più fiero politico parte “incendiario” ma quando arriva diventa “pompiere”.
Unendo queste due caratteristiche, il cantautore meridionale è riuscito a parlare sia alla sua generazione parlando del suo presente e allo stesso tempo oggi riesce a parlare a noi giovani di quest’epoca, precedendo il nostro presente.
Ricordando Rino, noi ricordiamo noi stessi, quello che siamo stati allora e siamo ancora. Quindi continuiamo a cantare le sue canzoni, anche nel caso in cui, da lassù, Rino Gaetano dirà ad ognuno di noi: “Nuntereggae più”.

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