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lunedì 27 agosto 2012

SARDIGNA: TERRA E DIGNITA'



Nel 1966 uscì, per la regia di Luigi Zampa, il film "Una questione d'onore".In una Sardegna descritta tra faide familiari e pecore (il film ha un timbro molto pirandelliano, ma anche molto stereotipato nei confronti del popolo sardo, ndr),  Efisio Mulas (Ugo Tognazzi) rientra nel suo paese, ma, invece di eseguire il mandato di uccidere un acerrimo quanto secolare nemico del suo Padrino vigliacco (Bernard Blier), passa la notte con la sposa Domenicangela (Nicoletta Macchiavelli), che rimane incinta. Ma qualcuno esegue il delitto al posto suo. Efisio allora per mesi si domanda "Meglio passare per assassino o per cornuto?"e alla fine, uccidendo la moglie, opta per la seconda ipotesi.

In questi ultimi anni, la Sardegna, tutta, sta girando un nuovo film, molto realistico, ma l'onore non c'entra assolutamente niente.

In questo nuovo lungometraggio il padrino è interpretato da vari attori: si può sicuramente riconoscere il governo e le istituzioni, che prima destinano fondi attraverso le banche per aiutare il territorio, lasciando però in balia degli interessi e senza alcuna prospettiva molti piccoli imprenditori. E dove non arriva la banca, c'è Equitalia.

Un altro padrino, seppur collettivo, sono le multinazionali, che sfruttando sempre il padrino precedente hanno fatto illudere i lavoratori sardi con prospettive e promesse, come quella di tenere la produzione sull'isola che, in realtà, quest'Isola è stata sedotta ed oggi abbandonata a sé stessa.

Ma rispetto al film di Zampa, qui i nostri Efisio che vivono nel Sulcis non hanno alcun dubbio su chi prendersela, non si arrendono alla logica dell'aut aut tra faida e tenersi le corna. Decidono di lottare, di sputtanare apertamente chi lo ha usato per i suoi interessi. I nostri Efisio, come nel film, hanno la testa dura, e con quella testa, qualcuno prima o poi si dovrà fare male.

Sapete qual è il titolo di questo film, molto realistico? Una questione di dignità.

I lavoratori Alcoa, i minatori del CarbonSulcis, gli usurati dalle banche e da Equitalia, non ci stanno.

Spero che questo film venga presto trasmesso su tutte le "sale" italiane.

P.S. Smilitarizzo l'inno della brigata Sassari e la decido a tutti i miei consanguinei da parte di madre, figlia di un minatore di Carbonia. SARDIGNA, AVANTI FORZA PARIS!




"C'è chi prende coscienza della propria condizione
e rifiuta con forza
il ricatto del padrone
la pistola alla tempia
è un gioco democratico
o accetti tutte quante le sue regole
o lui sposta le sue aziende all'estero"




giovedì 2 agosto 2012

Polo della Speranza: istruzioni per l'uso.



Poche ore fa ho scritto di SeL, PD e UDC, possibile polo chiamato "Polo della Speranza" e di come il documento SeL cozzi con il documento chiamato "Carta dei progressisti" del Partito Democratico.


Ora passiamo all'esempio pratico.






Prendete la Carta degli Intenti (LINK). Andate a pagina 14. Troverete scritto questo:


Le forze della coalizione, in un quadro di lealtà e civiltà dei rapporti, si dovranno impegnare a:
• sostenere in modo leale e per l’intero arco della legislatura l’azione del
premier scelto con le primarie;
• affidare a chi avrà l’onere e l’onore di guidare la maggioranza, la responsabilità di una composizione del governo snella, sottratta a logiche di spartizione e ispirata a criteri di competenza, rinnovamento e credibilità interna e
internazionale;
• vincolare la risoluzione di controversie relative a singoli atti o provvedimenti rilevanti a una votazione a maggioranza qualificata dei gruppi parlamentari convocati in seduta congiunta;
• assicurare il pieno sostegno, fino alla loro eventuale rinegoziazione, degli
impegni internazionali già assunti dal nostro Paese o che dovranno esserlo in
un prossimo futuro;
• appoggiare l’esecutivo in tutte le misure di ordine economico e istituzionale che nei prossimi anni si renderanno necessarie per difendere la moneta
unica e procedere verso un governo politico-economico federale dell’eurozona.

Premesso che in un altro punto il testo parla chiaramente di accordo con i moderati (chiamateli se volete UDC), La scommessa di SeL, l'unica per capire tutta la faccenda, è quella di puntare alla vittoria nelle primarie. Come nel 2006 con Bertinotti. Ma quella del prossimo anno è molto peggio. Perché il rischio è che: 
1) Nichi perde e non conta niente nella maggioranza, ma è costretto visto il patto a sostenere un candidato PD che probabilmente aprirà subito dopo all'UDC. Il PD così ha risolto un primo problema: SeL vuole le primarie e l'UDC no? ottimo: faranno le primarie con Vendola senza l'UDC, metteranno 5,6,7,8 nomi di disturbo così sono sicuri che vince uno del Partito Democratico e dopo la vittoria clamorosa chiamano Casini e i Mafia Boys...



2) Nichi vince, ma dovrà contare su un sostegno forte in parlamento di tutti i partiti se vuole far valere il suo documento. Facciamo un esempio banale: Vendola premier propone un documento sui matrimoni gay. La linea del PD è quello delle unioni civili, l'UDC sono per il medioevo invece. Almeno che Nichi Vendola non modifichi il testo, nè il PD nè l'UDC voteranno il testo, quindi niente maggioranza qualificata.


Altro esempio: Nichi vuole rinegoziare il fiscal compact, ma secondo il patto degli intenti dei progressisti, bisogna rispettare gli accordi già presi. 


Ulteriore esempio: Supponiamo che la Nato voglia intervenire in Siria con la bomba atomica e, in questi mesi, il parlamento approvi questo impegno. Qualche mese dopo, il Nichi premier (premesso che forse sarebbe pure d'accordo) supponiamo che però dica: "no alla bomba atomica in Siria!", gli alleati gli direbbero: "Mi dispiace, ma abbiamo preso l'impegno nella scorsa legislatura, se non rispetti il Patto dei Progressisti sei un irresponsabile!".


Insomma, Sarebbe un qualcosa peggio dell'Unione del 2006! Do you remember?

Insomma, come direbbero i CCCP, Caro Nichi, "il gioco volge al termine: punta sul nero, punta sul rosso, punta di più, il gioco è fatto. La posta sei tu". Ma in questo caso la posta è la sinistra che si perde in un fatale All-In.


mercoledì 1 agosto 2012

E' morta la Sinistra! Viva la Sinistra!



Finalmente Vendola esce allo scoperto, ma vedendo le prime reazioni del suo popolo (LINK REPUBBLICA), Nichi convoca in media res una conferenza stampa, dove la novità è che si candiderà alle primarie del centro sinistra, ma dichiara di non avere niente a che fare con l'UDC, ma non pone veti.

Cercherò di entrare nel merito di questo importante passo, partendo con il documento distribuito durante la conferenza stampa nella sede nazionale di SeL. Questo documento (qui il testo), lo dico subito, lo condivido al 99%. Si parla di democrazia, di diritti, di lavoro, di lotta al precariato totale.

Ma la condivisione si limita al testo. Parlare di questi argomenti e cercare di vincere le primarie (le faranno? se le faranno e Nichi perde, cosa farà SeL?) di una coalizione dove troviamo non solo il PD, che ha permesso l'avvio di un governo tecnocratico liberista e con punte di destra e che ha licenziato un documento (carta d'intenti) che differisce in molti punti a quello di SeL, ma con molta probabilità avremo l'UDC, cioè quel partito che per oltre 15 anni è stata al fianco di Forza Italia, AN e Lega Nord e che ha già detto di voler candidare alcuni tecnici del governo Monti. In che modo Vendola può far digerire, per esempio "il rispetto della libertà di scelta per il fine vita, per la regolamentazione della fecondazione assistita, per la rigorosa applicazione della legge 194" a Casini e Buttiglione? Come fare digerire ai dirigenti PD la difesa dell'articolo 18 e il reddito minimo garantito, quando il capogruppo al Senato Anna Finocchiaro ha salutato la riforma Fornero come un qualcosa di positivo, di "innovativo e riformatore"?

Con quel documento, più passa il tempo, più penso che sia un altro tatticismo di Vendola, per cercare di tirare la volata e far strappare l'accordo tra PD e UDC, che con l'esclusione di Di Pietro, è già in atto. Ma con le elezioni a pochi mesi, quanto è utile continuare con il tatticismo di vecchissimo stile? Tutti questi tatticismi la sinistra le ha già vissute, nel 2006, con le primarie che hanno "acclamato" Prodi. Il resto è storia e non mi dilungo più di tanto.

Si apre, dunque e comunque, uno spazio enorme lasciato sia da SeL, sia dal PD e sia da Di Pietro, che oggi ha depositato 4 quesiti, 2 totalmente anticasta per strizzare l'occhio con l'antipolitica alla Grillo e 2 sul lavoro, quesiti che ha deciso di depositare senza valutare che la FIOM ci stava lavorando con altri movimenti e partiti.

Tutto farebbe pensare che questo spazio sia della FdS. Ma la FdS è divisa, io non lo voglio nascondere, tra chi vuole trovare un accordo con il PD per vari motivi (che non condanno) e chi non lo vuole. Questa divisione, se non ricomposta nel più breve tempo, rischia di farci rimanere marginali e debilita fortemente la nostra richiesta, più che giusta, di unità a sinistra, di un programma totalmente alternativo a chi vuole svendere il nostro paese.

Faccio un esempio di virtù della FdS: provate a leggere i commenti scritti sul sito di SeL. In molti, seppur non citando gli autori, parlano di polo alternativo e ho trovato (cosa che fino a qualche mese fa pensavo immaginabile) apprezzamenti a Ferrero. Ma proviamo a pensare cosa sarebbe successo se non avessimo tentato, come abbiamo fatto in questi anni, la strada di chiedere fortemente l'unità a sinistra contro lo strapotere del pensiero unico.

Non bisogna perdere tempo, bisogna chiarire, anche con un aspro confronto ma sincero, quello che vogliamo fare e dire, come lo vogliamo fare e dire, con chi lo vogliamo fare e dire.

Diventiamo i protagonisti della sinistra nuova, che sostituisce gli atteggiamenti della sinistra di questi ultimi anni. Come ha scritto giustamente un compagno sul suo profilo internet "è morta la Sinistra. Viva la Sinistra".