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domenica 3 marzo 2013

Elezioni 2013: Ripartire dalla Torre di Pisa



Piccola analisi del voto a sinistra

 Se nel 2008 la sinistra radicale è uscita dal parlamento con le ossa rotte, nel 2013 la sinistra tout court ne esce totalmente ridimensionata e messa in ridicolo. Rivoluzione Civile non raggiunge nemmeno il 3%. Inutile accampare qualsiasi scusa: non c'è voto utile, voto di protesta, mancanza di simboli che tenga. Il solo fatto di aver presentato la lista dopo una baraonda di soluzioni ambigue (FdS distrutta, con Rifondazione che cerca di intraprendere una avventura con i professori di Cambiare si può, Comunisti Italiani che danno l'appoggio al primo turno a Vendola, al secondo turno a Bersani per poi tornare, dopo il rifiuto di qualsiasi dialogo da parte del PD, a creare la lista alternativa) era già avvertito come un gran risultato risicato. Credo che la nostra sconfitta non si possa spiegare se non capendo cosa abbiamo fatto come comunisti da Luglio 2012 fino alla presentazione del simbolo di Antonio Ingroia (che ringrazio per il coraggio che ha messo e per averci messo la faccia in questa campagna elettorale). Vendola riesce a portare la sinistra, la sua sinistra, in parlamento, ma con dati davvero risicati. Riesce a malapena a raggiungere il 3% (e grazie alla legge elettorale ottiene seggi). Di fatto, SeL diventa marginale per qualsiasi ipotesi di governo. Questo perchè SeL da due anni, pur trovando una certa unità interna, ha approvato qualsiasi esperienza del PD seppur fallimentare (vedi Napoli e Palermo), e quelle poche volte che si smarca dal PD, si incastra in politicismi incomprensibili e impopolari a sinistra (vedi accordo Bersani - Monti). Le Primarie si confermano come una esperienza di propaganda elettorale e di voto d'apparato, nulla di più. il PD, che doveva stravincere queste elezioni, riesce a perdere vincendo. il confronto con il 2008 è impietoso: raggiungere a malapena il 25% come primo partito del centrosinistra è una sconfitta allucinante. Il Partito Democratico paga sostalziamente tre cose: 1)Governo Monti, appoggiato e sostenuto con convinzione; 2)Una campagna anonima; 3) L'aver continuato a corteggiare Monti garantendo la stabilità delle riforme (soprattutto quella Fornero) del esecutivo tecnico. E il grosso risultato di Grillo racchiude un'ultima critica che unisce queste tre esperienze: la sinistra e il centrosinistra non sanno più parlare a questo paese. 

 Grillo: piccola esegesi della sua vittoria Grillo raggiunge quote incredibili. Spiegare il voto al M5S con le vecchie logiche è impossibile: 1) perché Grillo ha totalmente rotto lo schema classico delle votazioni italiane, cioè il voto geografico. Grillo prende, nelle varie regione, tra il 17 e oltre il 30%, senza alcuna distinzione. Non esistono più, quindi,regioni rosse o regioni blu (con la DC, bianche), o verdi. 2) perchè il voto a Grillo è un voto che prende tutte le classi sociali. E' un voto interclassista. Lo ha votato l'imprenditore triestino come il contadino siciliano, lo ha votato il dipendente pubblico romano come il precario privato milanese. il Movimento 5 Stelle ha vinto queste elezioni perché è stato avvertito come antisistema, dove il sistema è rappresentato solamente dalla cosidetta "Casta", quella di Montecitorio, e il Movimento 5 Stelle si è espresso mediaticamente come un semplice gruppo di cittadini organizzati. Questo clima è stato peraltro pompato dai mass media, già ghiotti di notizie "anti- casta", e i mass media dunque hanno sicuramente giocato un ruolo importante per il successo del M5S nelle piazze italiane. I mass media, dunque, calcando la mano su la pioggia di fango con cui il sistema parlamentare si è ritrovato (Monte dei Paschi di Siena da una parte, le varie inchieste giudiziarie di B. e Lega dall'altra), ha premiato il movimento, creando (citando Gramsci) una "condivisione sentimentale" tra gli elettori e il Movimento 5 Stelle.

Centro Destra e Destra. "Se Atene piange, Sparta non ride". il Popolo delle libertà ha recuperato elettorato, ma anche qui il dato è impietoso se raffrontato con le ultime elezioni politiche. Metà dei suoi elettori o non hanno votato o ha votato Grillo. La Lega vince la regione Lombardia, ma dimezzando il suo peso elettorale sia al Pirellone che in Parlamento. Di fatto, per non perdere il suo nuovo giocattolo, "la macroregione del Nord", è legata più che mai mani e piedi con Berlusconi, capace ancora di far cadere i tre governatori leghisti. Le varie liste di ultradestra, insieme, raggiungono il 3%, ma (per fortuna) la loro frammentazione scomposita non li porta in Parlamento. 

Sinistra post voto Tutte le dirigenze dei partiti che hanno composto Rivoluzione Civile sono dimissionarie. Sia Rifondazione che Comunisti Italiani, dunque, rinnoveranno i loro organi direttivi. E' un passaggio fondamentale per capire come superare la nostra sconfitta, che prima di essere elettorale è culturale. Come dicevo, Non sappiamo più parlare al paese. Forse non riusciamo nemmeno a parlarci fra di noi. Come dicevo, aver trovato un'unità con altre formazioni è stato positivo visto ciò che era successo precedentemente, ma siamo stati avvertiti come cartello elettorale e, peggio ancora, inutili alle lotte di questo paese. Prova ne è il risultato nei territori No Tav, dove il Movimento 5 Stelle è il primo partito mentre noi raccimoliamo le briciole. 

Cambiare paradigma Adesso si aprirà un bivio: Ci saranno compagni che, come nel 2008, si rinchiuderanno nelle nostre sicurezze identitarie (più che giusto, ma non sufficiente) e chi uscirà totalmente dal laboratorio politico chiamato Rifondazione. Se c'è una cosa che ho capito da questa campagna elettorale è che non troviamo nessuna via di mezzo: O ci esaltiamo o ci deprimiamo. E' stato così per la Federazione della Sinistra, E' stato così per Rivoluzione Civile, sarà così per il Congresso. Si fa quindi forte, il bisogno di cambiare passo. Occorrono atti coraggiosi, che possano non solo portare all'unità quella vera, ma che serva a far cambiare il paradigma dello nostro stare insieme. Cambiarlo significa rovesciare questa serie di sconfitte, significa essere nuovamente protagonisti delle lotte e, dove non ci è permesso esserlo, forti testimoni.

Partecipare, con i distinguo. Dunque, dopo tanti tentennamenti e prese di posizioni post voto, ho deciso che rinnoverò la tessera e, dunque, parteciperò nuovamente al congresso del mio partito, Rifondazione Comunista. Ma ci tengo a precisare: 1)Non parteciperò a nessun congresso se questo sarà una resa dei conti; 2)Non parteciperò a nessun congresso se questo sarà l'ennesimo tentativo di rimanere così come siamo; 3)Non parteciperò a nessun congresso se questo non garantirà una prospettiva politica, un rinnovamento totale a 360 gradi di idee; 4)Non parteciperò a nessun congresso se questo non garantirà nessun adeguamento delle nostre idee, che non significa ripudiarle, ma aggiornarle, portarle fuori da un contesto che, ahinoi, ci porta a essere marginali e quindi inutili. E questo punto riguarda sia la teoria che la pratica. 

 "Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa". (Gianni Rodari)